AC Story

Informazioni generali
sull’Arcidiocesi di Trani-Barletta-Bisceglie e Nazareth

Si estende su una superficie di 701 km² e abbraccia una popolazione di 271.350 abitanti.

Sono presenti 60 parrocchie (più una extra: S.Helena in Brasile) nelle quali operano 107 sacerdoti diocesani, 43 sacerdoti religiosi e 16 diaconi permanenti. L’Arcidiocesi – formata dalle città di Trani, Barletta, Bisceglie, Corato, Margherita di Savoia, S.Ferdinando e Trinitapoli - è retta attualmente da Sua Eccellenza Mons. Giovanni Battista Pichierri, ordinario dal gennaio 2000, mentre Vicario generale ne è don Savino Giannotti.






Informazioni sull’AC Diocesana

L’Azione Cattolica della nostra arcidiocesi vanta una tradizione antica e gloriosa. Attualmente è presente in tutte e 7 le città abbracciando 35 parrocchie. L’AC italiana si rivela presente nella storia della comunità diocesana e in particolare nella storia delle 7 città, in quanto è stata veramente quell’officina dalla quale sono venute fuori coscienze laicali ben formate che hanno fornito il proprio contributo nella costruzione di quel tessuto sociale e civile alla base ancora oggi della vera convivenza democratica. Ciò è stato possibile anche grazie alla testimonianza di importanti personalità non solo laiche ma anche di sacerdoti e vescovi che con il loro bagaglio di umanità, di cultura e di fede, espressioni di una santità vissuta nell’ordinario quotidiano, costituiscono il patrimonio che l’Associazione e la Chiesa diocesana possono vantare e non devono essere assolutamente disperse.

Inizialmente suddivisa in tre associazioni diocesane, di Trani (Corato-Margherita di Savoia-San Ferdinando-Trinitapoli), di Barletta/Canne e di Bisceglie, l’AC è sempre stata generosamente presente quando le vicende politiche ed economiche hanno richiesto l’intervento dei cattolici fra le pieghe della storia esaltando i valori di Patria, Pace e Promozione della vita umana dal suo nascere fino allo spegnersi naturale.

Nel 1986 con l’unificazione delle tre diocesi, grazie anche alla presenza di Mons. Giuseppe Carata prima, e di Mons. Carmelo Cassati dopo, è nata l’AC diocesana portando a compimento quel cammino di unione spirituale e di unità d’intenti che seppure in nuce, in precedenza aveva già visto le prime esperienze. Nasceva così anche, all’indomani dell’unificazione, il Nuovo Regolamento Diocesano (triennio 1992-95) che altro non era la sintesi del nuovo percorso che l’associazione aveva intrapreso e intendeva consolidare. Infatti negli anni ’90 e i primi del 3° millennio l’AC diocesana ha scelto il confronto con la storia, uscendo dal Tempio e dandosi una connotazione altamente estroversa. Di fronte alle nuove sfide della cultura e della fede, l’AC ha accettato di confrontarsi all’interno del territorio, promovendo la missione della “Nuova” evangelizzazione della società e prendendo posizione ogni qualvolta si metteva in discussione l’uomo e la sua dignità a qualunque stadio della vita. In questo è stata di testimonianza non solo la ventata sempre nuova del Concilio Vaticano II ma anche l’autorevole, umanissima figura di Giovanni Paolo II.


Il logo dell’AC diocesana: “La Vela”

Possiamo senz’altro definirlo una SINEDDOCHE, figura letteraria utilizzata per racchiudere una parte al posto del tutto. E –infatti- il nostro logo racchiude diversi significati riportati a seguire:


…rappresenta la lettera “C”

di “cattolica” in colore giallo intenso.
Il giallo –nella grammatica delle immagini- è un colore caldo che rimanda al calore e alla passione per l’associazione, per la chiesa e per Cristo da parte dei laici della nostra arcidiocesi.


…stà per “I” di “italiana”.
Il colore verde chiaro rimanda alla speranza, virtù per la quale i laici di AC sono sempre, continuamente chiamati a renderne ragione. (cfr 1ª Pt 3,15 )

…rappresenta la lettera “A” di “azione” .

Abilità alla quale sono chiamati i laici nella vita di ogni giorno al fine di impregnare ogni ambiente del Cristo Risorto.


Dalla congiunzione dei due segni grafici “C” ed “I” , ne scaturisce una VELA che in una visione d’assieme assume la figura di una BARCA che veleggia verso l’orizzonte in un percorso dinamico, avendo come punto di riferimento il FARO che Cristo rappresenta nella vita. Il dinamismo è il simbolo dell’Eucarestia che non conosce soste (come i verbi “si alzò, depose, prese, si cinse, ecc…” in Gv 13,1-11 ). Nella parte inferiore è possibile cogliere il mare sullo sfondo e, ancora più sotto, la scritta “Azione Cattolica” con caratteri celesti.

 


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